Utili consigli per scrivere un buon CV
Il curriculum vitae è il biglietto da visita che ognuno di noi elabora per candidarsi ad un’offerta di lavoro.
Il primo passo da compiere è analizzare il tipo di posizione che ci interessa per capire quali esperienze professionali e qualità far risaltare maggiormente; infatti, il cv non deve essere standard, ma al contrario, deve essere adattato a seconda dell’offerta, in modo tale da rendere il proprio profilo il più simile possibile a quello ricercato.
Cosa inserire in un curriculum vitae?
Una foto che mostra il volto può essere un buon punto di partenza, meglio se professionale, recente e di buona qualità.
Successivamente, bisogna inserire i dati anagrafici, in particolare nome e cognome, indirizzo e data di nascita, importantissima per far sapere la propria età. Mai dimenticare il numero di telefono e l’email perché sono le vie principali che un selezionatore utilizza per contattare i candidati.
In seguito, si inserisce la parte dedicata all’istruzione e formazione, ovvero i titoli ottenuti (laurea, diploma, attestati, ecc), i quali vanno scritti in ordine cronologico decrescente. È meglio indicare i voti solo se molto positivi e specificare le competenze acquisite e le materie principali affrontate.
La quarta parte è centrale, poiché si tratta di segnalare tutte le esperienze professionali avute, a partire dalla più recente, indicando data di inizio e di fine, posizione ricoperta, competenze acquisite e mansioni svolte.
Poi, si prosegue elencando le competenze professionali possedute, preferibilmente dividendole in categorie, per essere più accurati. Ad esempio, per il settore IT sarebbe bene separare i linguaggi di programmazione dai framework, i database dai sistemi operativi e così via.
Dopo, si aggiungono sia le lingue conosciute, per le quali è opportuno indicare il livello raggiunto nella lettura, nella comprensione scritta e in quella orale, sia le capacità e le competenze personali.
Inoltre, è possibile indicare alla fine le proprie passioni (hobby e sport), oppure le attività di volontariato svolte, perché anche da queste informazioni il selezionatore riesce a capire molto della personalità del candidato.
Infine, bisogna inserire il riferimento al trattamento dei dati personali (D. Lgs. 196/2003) e la firma.
Si ricorda che lo scopo di un cv è quello di catturare l’attenzione di chi lo sta leggendo.
Quali sono le caratteristiche che rendono un curriculum FORTE?
Fluente: il curriculum deve risultare di facile lettura e scorrevole. Il recruiter, infatti, a causa delle decine e decine di cv che visiona ogni giorno, ha poco tempo a disposizione da dedicare a ciascuno di essi. Per lo stesso motivo, si consiglia di essere sintetici e brevi.
Ordinato: seguire un certo schema sia nella forma che nella cronologia rende il cv più chiaro e piacevole. Questo obiettivo si può raggiungere, per esempio, distanziando le varie parti del discorso con spazi bianchi oppure utilizzando stili di carattere diversi (es. grassetto per le parole-chiave).
Reale: è importante scrivere ciò che realmente è stato fatto e ciò che realmente è stato appreso. Inventarsi nuove competenze ed esperienze non aiuta. Infatti, durante il colloquio il selezionatore verificherà se quello che abbiamo presentato nel cv sia veritiero. L’arma vincente è cercare di far spiccare le qualità che possediamo davvero.
Inoltre, è bene ricordarsi di aggiornare il cv con le ultime novità, per renderlo il più preciso e reale possibile.
Trasparente: bisogna lasciar trapelare tutto ciò che ci rappresenta; il cv è un’autodescrizione che facciamo per presentarci agli altri, quindi deve essere semplice, ma soprattutto esauriente e dettagliato.
Efficace: è necessario prendersi del tempo per scrivere un buon cv e renderlo adeguato, evitando di scadere nel superficiale e nel banale, poiché deve rispecchiare la propria personalità.
Fonti:
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